Shina Lab

El laboratorio de Shina

Archive for the ‘Recensioni’ Category

Scemo chi [NON] legge. [3.] Un po’ di me non guasta mai. *^*

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ottobre 3rd, 2012 Posted 22:03

Salve a tutti…  *chiedo venia per il ritardo Milord, ma ho avuto parecchio da fare in quest’ultimo periodo! Ahem… come dire, non le sembra un po’ esagerata la frusta? No?!?*

Dicevo, salve a tutti e benvenuti a questa terza puntata. Sì, lo ammetto  *Abbassi la mano Milady, è chiaro che questo post parla di me… no, non ha vinto nessun chupa-chups alle arachidi cinesi.* Lo ammetto, questo è un post di auto-spam…

*Piccolo promemoria per i neofiti del genere: con il termine tecnico auto-spam, si intende la Tremendamente, Spudoratamente, Vergognosamente Efferata Pubblicizzazione della propria opera e/o delle proprie opere.

Ok, ok, sarò franca… non pubblicizzo le mie storie perchè sono extrafigherrime, bensì perchè se le cagano in pochi.
CORREZIONE: Non è vero… in realtà vi prendevo per il culo. Insomma, qualche tempo fa ho ricevuto un consiglio veramente galvanizzante, che può sembrare scontato e che invece molti pseudo-scrittori ignorano o [peggio] fingono di non conoscere. Il consiglio è il seguente: scrivere per sè, per far parlare il proprio io, le proprie corde più profonde… i commenti dei lettori sono un bonus, non qualcosa di indispensabile per continuare!

Perciò posso affermare che pubblicizzerò aquì le mie storie, semplicemente per servirmi del MIO blog per farmi un pochinino di pubblicità… senza nulla a pretendere, ovviamente. Starà a voi decidere se varrà la pena di continuare o meno. Ecco a voi la lista:

1. Ecco a voi  *rinfili i pon-pon in naftalina Milord, se non le dispiace… grrrraaaaazie!* la mia prima Long [termine con cui si indica una produzione lunga, con più capitoli] a cui sono moooooolto affezionata e che tratta di una coppia gay. In realtà dire che parla della relazione complicata tra Shaun e Cory sarebbe minimizzare… parla di loro ma parla del loro mondo, parla di sesso visto da mille punti di vista diversi. Senza contare che tutta la storia è vista da un punto di vista emotivo/pessimistico/mezzo-dark… non spietatamento mieloso e romantico. *^* A chi dovesse interessare il genere, corra a guardare qui [http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1251209&i=1]. Il titolo della storia è “Lucky Strikes”.

2. Storia numero DDDUE. Questa è, invece, una piccola OS [One-Shot, termine con cui si indica una storia breve, composta di un solo capitolo con più di 500 caratteri]. Dicevo, una piccola OS sulla  discriminazione e la violenza contro le donne. Niente di palloso, è la breve storia di Anna, che deve combattere e uccidere per salvarsi la pelle. Combattere contro un odio che ha radici nel veleno più acido e atroce. Per chi fosse interessatooooo…. aquì [http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1281409&i=1]. Il titolo della storia è, semplicemente “Bang”.

3. E passiamo alla storia nnnnumero treeee!  *ufff…sbufff. Che fatica. Mi passi l’acqua, Milord… e si tolga quei pantaloni attillati. Insomma, un po’ di decenza. [sbava]* Un’altra long  [blablabla...lunga...blabla...capitoli...] a cui tengo con tutta l’anima. Narra di quattro “anime”, quattro persone che si cercano, di equilibri fragilissimi, di creature complementari che non potrebbero vivere l’una senza l’altra. Niente romanticismo mieloso  *e brava Madame… mi fa venire le carie, sì, lo aborro… quasi sempre almeno*, solo storie il più crude possibile. Eccola qua, ve la consiglio vivamente, e non solo per falsa modestia [http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1289788&i=1]. Il titolo è “Mercy Street”. L’ispirazione viene da una canzone *atrocemente splendida* di Peter Gabriel… vi consiglio di ascoltarla [insieme a "Here comes the flood"] durante la lettura… se mai la farete!! :D

4. Infine, siamo [per ora], in dirittura d’arrivo… ecco l’ultima arrivata in data odierna: un’altra OS che tratta di oppressione e desiderio di libertà, assuefazione e speranza. Sì, lo ammetto, temi trattati, barbosi e bisunti… ma qui è diverso. Volete scoprirlo?? A voi [http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1294133&i=1]. Il titolo è “Cancello numero 4″.

Come dire, me la canto e me la suono. A volte capita. E a volte serve. :) Vi consiglio di leggerle, anche solo per capire dove sbaglio, cosa potrei correggere etc.
Vi ringrazio in anticipo e aggiungo  *a chi lo aggiungo che qui non c’è nessuno che legge, ma io lo aggiungo lo stesso. Oh, no, non pianga Milord… scherzavo, certo che lo so che lei mi legge sempre. Gliene sarò eternamente grata. E si levi quei pantaloni, dannazione… vorrei essere lucida mentre scrivo. Graaaazie.* Dicevo, aggiungo che sono in ritardo di un giorno con le care Parole… domani recupererò, postando quella di oggi e quella di domani. Chiedo scusa ma la parola di oggi (che coincide con la OS n. 4 della suddetta lista) mi ha portato via più tempo del previsto. :)

Con grande affetto

Rory
Melassa a tutti e cià. <3

"Ogni anno muore uno scrittore depresso. Leggete queste storie, salvate una vita." <3

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Scemo chi [NON] legge. [2.] HopeGiugiamente

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settembre 28th, 2012 Posted 13:23

Ed eccoci di nuovo qui  *benvenuti Madames e Messieurs… prego prendete posto. Senza spingere, c’è posto per tutti!* ad un’altra puntata di “Scemo chi [NON] legge!”…

Oggi vi presento HopeGiugy [potete trovarla con questo nome sul sito EFP per scrittori e fanwriters emergenti], che si è aggiudicata la medaglia d’oro al contest per storie nonsense “Io dico NonSense, voi dite…?”. Il titolo dell’opera è “Sogno”.

["Correva l'anno milleseicento e la casa patronale ottocentesca era ancora bella e luminosa come quando fu costruita nell'anno mille.
I suoi abitanti erano di varie fattezze, nessuno che somigliava all'altro, cosa dovuta, probabilmente, al fatto che nessuno di loro fosse imparentato. Ma questi sono dettagli, ripeteva l'unita famiglia, i dettagli lasciamoli alle labbra dei poeti o ai pennelli dei pittori."]

Così comincia la nostra storia, in una casa patronale ottocentesca, letteralmente anacronistica. La casa, costruita intorno ad un lago di lacrime, ospita una famiglia alquanto particolare, fatta di primogeniti, secondo, terzo e ultimogeniti che geneticamente, tra loro non hanno nulla a che fare. Ognuno con le paturnie e le domande tipiche della fascia d’età, ognuno di loro che vede il mondo intorno a sé e non riesce a capirlo… salvo, per fortuna, qualche piccola eccezione.
Una breve storia che vi trascinerà in un vortice di domande senza senso e senza risposta *come in fondo è la vita stessa*, con un cane parlante che fuma il sigaro, finestre sospese, un lieve profumo di folklore e una domanda:

“Che razza di nome è Coxinator?”

Mooolto bene. Qui un breve accenno di trama  *Lo so… lo so, Madame, è breve… era solo per dare un assaggio. Andiamo, avanti, non faccia così… se ne riparlerà. No… non, spacchi tutto. Ehm, sicurezza?*

Che stavo dicendo? Ah, sì… Let’s go reading!! <3

"«Quante sigarette fumi?» gli chiesero un giorno. «Quante posso» rispose con la sua voce roca."

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Scemo chi [NON] legge. [1.] Malvagiuamente…

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settembre 27th, 2012 Posted 14:48

Dunque… bentornati nel Pantagruelico Antro della Maestosa et Chiara et Solenne Dea Shina, Madames et Messieurs.

Come accennato, si è da poco concluso il mio primo contest a tema Horror  *qualcuno porti dei sali per Madame.. su,su, andiamo, si riprenda*. Cioè il contest che ha visto vincitore Malvagiuo [potete trovarlo a questo nome sul sito EFP per scrittori e fanwriters emergenti]. L’iter per partecipare era  *ahimèchiedovenia* piuttosto complesso, per cui molti hanno rinunciato a partecipare anche dopo l’iscrizione al contest.

Il nostro Impavido Scrittore Senza-macchia-e-senza-paura, ha portato a termine l’impresa, classificandosi primo in graduatoria con una storia dal titolo “L’alleanza della vita e della morte”. Tanto di cappello, per i 92/100 conquistati su un massimo  *Ma Messieur, lei è un genio* di 100/100.

["Faceva freddo, quella notte.
In verità faceva sempre freddo sulle sponde del lago ghiacciato. Ma quando il vento, come un fiume invisibile, scorreva in mezzo agli alberi della foresta fino a raggiungere l’estremità opposta dell’acqua ghiacciata – dove si trovava la casa –, il freddo si trasformava in gelo."]
Ed è proprio sulle rive di questo lago, proprio tra le quattro pareti di questa casa *all’apparenza normale* che si compie il destino dei due protagonisti, due fratelli, Max e Maxime. In una casa abitata da donne che disprezzano il genere maschile, la vita può divenire particolarmente difficile per un bambino come Max. Un bambino abituato a subire senza alzare la voce. Eppure il fato, un cammino scosceso e doloroso che lo porterà dritto dritto in fondo al lago, aveva  progetti diversi per lui.
Ecco a voi una storia dove la morte non è mai la fine, dove chi è innocente non lo resta per sempre, e dove le maledizioni di famiglia si trasmettono col sangue.

Questa, in grande sintesi, è la trama della nostra storia… à lire*

*a leggere, pelandroni…!!

Bye now.

"Toccando Maxime, scoprì che lei non aveva nessuna ‘vergogna delle vergogne’."

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